Da qualche tempo le case editrici hanno scoperto il filone “dell’arte contemporanea per tutti”. Encomiabile iniziativa con la quale si spera di allargare la platea di lettori, stufi di testi critici incomprensibili o timorosi di avvicinarsi ai misteri dell’arte per paura di passare per fessi. Ce ne sono di vari livelli (di libri), da quelli per gli addetti ai lavori a quelli per coloro che vogliono approfondire la materia ed altri ancora che, spiace segnalarlo, si riducono a patchwork di saggi scritti per altre occasioni e riciclati con qualche variante in una veste grafica appagante.Un esempio di come l’arte contemporanea può essere spiegata con semplicità e efficacia, svolgendo un positivo ruolo di divulgazione, è dato dal recente libro di Francesco Poli “Non ci capisco niente. Arte contemporanea istruzioni per l’uso”, edito da Electa, che, fin dal titolo e dalla copertina “pop”, dichiara apertamente di rivolgersi a coloro che vogliono avvicinarsi all’arte contemporanea, possibilmente senza sottostare a fumosi discorsi critici e frustranti elucubrazioni curatoriali, o, all’opposto, sorbirsi pregiudizi e banalità della serie “lo potevo fare anch’io”. Giustamente e efficacemente il volume si basa sull’essenziale. Dopo un’accattivante copertina, per cercare di farsi vedere sugli scaffali sempre più affollati delle librerie e tanto per dare un pizzico di glamour (data la materia trattata), si viene guidati nella lettura da un impianto redazionale e grafico estremamente lineare. Vengono presentati sessantadue artisti, protagonisti delle tendenze che hanno fatto la storia dal dopoguerra a oggi. Si parte da tre antesignani Kazimir Malevic, Costantin Brancusi e Marcel Duchamp per poi presentare maestri come Alberto Giacometti, Francis Bacon e Jackson Pollock, passando attraverso i protagonisti della ricerca sperimentale degli anni Cinquanta-Sessanta come Piero Manzoni con la sua “merda d’artista”, César con le lamiere compresse, i sacchi di Alberto Burri, i tagli di Lucio Fontana, le macchine cinetiche di Jean Tinguely, la sperimentazione utopica di Yves Klein, per giungere ai protagonisti della Pop Art come Andy Warhol, dell’Arte povera, del concettuale e del minimalismo sino al graffitismo e alla Young British Art ed infine alle più recenti tendenze con artisti come Olafur Eliasson e Cai Guo-Quiang. L’autore, piuttosto che puntare su una lettura critica a tesi, privilegia un’impostazione storicistica prendendo in considerazione un artista protagonista emblematico di un periodo o di una tendenza. Si viene così a creare un percorso nella recente storia dell’arte scandito dai singoli protagonisti. A ciascun artista sono dedicate due pagine, suddivise secondo una gabbia grafica che si ripete costantemente per ogni artista considerato. Le schede presentano un’immagine di un’opera significativa, le note biografiche, alcune curiosità che ci permettono di definire maggiormente la personalità dell’artista e un breve testo critico che, in modo chiaro e approfondito, consente di conoscere il senso della produzione artistica e la sua collocazione nel più generale ambito storico. Più chiaro di così…
*Non ci capisco niente. Arte contemporanea, istruzioni per l’uso pdf